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Nella mattinata del 18 febbraio 2025, a seguito di invito dei parlamentari Luciano Ciocchetti e Ilenia Malavasi, il Presidente della Fondazione Giorgio Castelli ha partecipato alla conferenza stampa inerente due disegni di legge – presentati rispettivamente dai sopracitati deputati, appartenenti rispettivamente alle compagini di maggioranza e di opposizione – concernenti l’obbligo di diagnosi autoptica istologica e molecolare nei casi in cui il decesso si sia verificato improvvisamente e in assenza di una chiara e identificabile causa e l’istituzione a livello nazionale del registro in occasione di morti improvvise in età giovanile.

L’evento ha visto l’intervento di clinici provenienti da realtà scientifiche di eccellenza di varie località del territorio nazionale che hanno evidenziato, sulla base dell’esperienza professionale maturata ed anche dal confronto con la comunità scientifica internazionale, come la corretta identificazione delle cause della morte improvvisa giovanile sia possibile solo attraverso un esame di secondo livello eseguito presso centri di riferimento e di come questo passaggio sia necessario per la prevenzione di nuove morti improvvise nei familiari del defunto nonché per la elaborazione di strategie diagnostiche e terapeutiche preventive in loro favore.

A seguire hanno preso la parola i rappresentanti di alcune delle associazioni che hanno fatto della prevenzione la loro mission, spesso a causa di eventi drammatici: sono state testimonianze appassionate e di forte impatto ma tutte accomunate quasi da un grido verso i parlamentari presenti e cioè di un rapido esame e licenziamento dei progetti di legge da parte della Commissione assegnataria, magari facendoli confluire in un unico articolato, per farli approdare in aula per l’approvazione dei due rami del Parlamento.

Il dottor Castelli, nel suo intervento, ha ribadito la necessità di un intervento legislativo in questo settore proprio per quantificare con esattezza sia il numero esatto delle morti improvvise in età giovanile che le cause che hanno provocato i decessi ma si è anche soffermato sulla necessità di una massiccia e coordinata azione a livello centrale, con l’emanazione di provvedimenti normativi ad hoc, della diffusione della cultura della rianimazione cardiopolmonare.

A chiusura dei lavori ambedue i parlamentari hanno sottolineato come la tutela della salute dei cittadini non sia una questione ideologica ma, come in questo caso, deve trovare la convergenza unitaria delle forze politiche e si sono impegnati per la profusione di ogni loro sforzo per una rapida conclusione dell’iter legislativo.