Bls-d e dae, finalmente è legge
Due anni di battaglie per cardioproteggere l’italia
La Fondazione GC si è impegnata sin dalla sua nascita a promuovere la cultura dell’emergenza e del primo soccorso.
Lo ha fatto attraverso incontri, convegni, interviste, ma soprattutto formando gratuitamente migliaia di cittadini.
La Fondazione ha collaborato anche alla stesura della Legge Balduzzi che ha rappresentato la pietra miliare, sia pure con le sue difficoltà applicative, della lotta alla morte cardiaca improvvisa.
E dopo due anni di frustranti rinvii e modifiche, finalmente la legge del CUORE e della sicurezza è diventata realtà.
La legge prevede si l’obbligatorietà di adeguamento delle categorie di riferimento entro 120giorni dalla data di entrata in vigore della stessa, e stanzia oltre due milioni all’anno di fondi per cardioproteggere con i dispositivi DAE:
– sedi delle pubbliche amministrazioni,
– negli aeroporti
– nelle stazioni ferroviarie e nei porti,
– a bordo dei mezzi di trasporto aerei, – a bordo dei mezzi di trasporto ferroviari,
– a bordo dei mezzi di trasporto marittimi (che abbiano itinerari di più di due ore)
– nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università
La legge punta a dare uno sprint anche al problema del numero delle persone che può utilizzare il DAE, che è ancora molto basso in rapporto all’esigenza della nazione:
“le scuole di ogni ordine e grado, nell’ambito della propria autonomia, organizzano le iniziative di formazione di cui al comma 10 dell’articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, programmando le attività, anche in rete, in accordo con le strutture sanitarie e di volontariato. Le iniziative di formazione devono comprendere anche le tecniche di rianimazione cardiopolmonare di base, l’uso del defibrillatore semiautomatico e automatico esterno e la disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo. Le iniziative di formazione sono estese al personale docente e al personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Ogni scuola, nell’ambito della propria autonomia, il giorno 16 ottobre, in concomitanza con la Giornata mondiale della rianimazione dedicare iniziative specifiche di informazione all’arresto cardiaco e alle conseguenti azioni di primo soccorso.“
Chiarendo ulteriori domande sull’uso del DAE Stesso (l’art. 54 sancisce già l’impunibilità se l’evento si è verificato in uno stato di necessità):
“L’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico è consentito anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare. In assenza di personale sanitario o non sanitario formato, nei casi di sospetto arresto cardiaco è comunque consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico anche a chi non sia in possesso dei requisiti di cui al primo periodo. Si applica l’articolo 54 del codice penale a colui che, non essendo in possesso dei predetti requisiti, nel tentativo di prestare soccorso a una vittima di sospetto arresto cardiaco, utilizza un defibrillatore o procede alla rianimazione cardiopolmonare“
Questa legge per noi è un respiro di aria pulita, una piccola battaglia vinta che ci aiuterà a fare il nostro lavoro sempre più intenso con numeri sempre più alti.
Direzione scientifica Fondazione Giorgio Castelli onlus