Continua l’opera di diffusione della Cultura dell’Emergenza da parte della Fondazione “Giorgio Castelli“Onlus. Nella giornata di sabato 26 novembre, il Dott. Vincenzo Castelli, presidente della Fondazione, insieme al suo staff di formatori, qualificati da Ares 118, ha qualificato trenta persone, tra personale docente e amministrativo dell’istituto Comprensivo “Alberto Manzi” di Roma. Una amicizia, quella tra la Fondazione Castelli e la scuola, che nasce dal lontano 2014, quando, in occasione di una precedente sessione di addestramento, sono stati donati due apparecchi defibrillatori semiautomatici, posizionati in due dei tre plessi che ospitano oltre 1000 giovanissimi studenti oltre, naturalmente al personale scolastico.
“E’ con immenso piacere – sono le parole del dottor Castelli – che siamo presenti in questo istituto scolastico. In primo luogo perché rappresenta uno dei primi progetti attuati dalla Fondazione in ambito scolastico, e poi perché la scuola è il luogo dove si formano i cittadini di domani. Piantare il seme della cultura dell’emergenza, dove vicino a me c’è qualcuno che non si limita ad essere un semplice testimone ma che, con la sua disponibilità e la sua preparazione, rappresenta la concreta differenza tra la vita e la morte, vuol dire gettare le basi per realizzare un mondo migliore, più sicuro e solidale.” Fanno eco alle parole di Castelli, i ringraziamenti della Maestra, come ama definirsi Lucia Maria Pacetti, insegnante di Scuola Elementare dell’Istituto Manzi: “Ho partecipato al corso BLSD consapevole di acquisire informazioni fondamentali di soccorso da arresto cardiaco. Non avrei immaginato però che da questa esperienza (…) avrei imparato una lezione di vita.
Un grazie immenso (…) a voi operatori (…) che senza alcuna moneta decidete comunque di formare persone digiune di qualsiasi conoscenza medica. A voi, che sottraete il tempo del weekend ai vostri cari, ai vostri hobbies e altro per aumentare la probabilità di salvare qualcuno prima dell’arrivo dell’ambulanza.”
Un grazie speciale al presidente (Vincenzo Castelli ndr), che ha reso possibile un disegno così ambizioso e ci ha dato prova che la vita è tale finché c’è un cuore che batte. Insieme si può vincere a volte il dolore e far nascere da questo un grande disegno di vita.”
Parole che hanno colpito il cuore (per restare in argomento) di tutto lo staff della Fondazione che, per l’occasione, ha visto in campo Vincenzo Castelli e dieci collaboratori tra laici e sanitari che, a titolo di puro volontariato si impegnano nei corsi di rianimazione cardiopolmonare, qualificando principalmente operatori laici, non appartenenti, cioè, alla categoria degli operatori sanitari. Una strada di amore, di solidarietà, di passione dove il Progetto con l’Istituto Alberto Manzi rappresenta certamente una pietra miliare.
Autore : Prof. Marco Giustinelli Addetto Stampa